Lettera aperta alle Associazioni della Festa del Volontariato di Bracciano

Carissime Volontarie e Carissimi Volontari,
mi permetto di scrivervi in occasione di questo evento importante per il nostro territorio e perché sento una particolare vicinanza con la vostra esperienza. Con alcuni di voi tempo fa, con altri anni fa, abbiamo fatto un pezzo di strada insieme, condiviso entusiasmi, passioni e difficoltà, sicuramente attraverso questa magnifica esperienza di mettersi al servizio della comunità sono cresciuto e immagino che siamo cresciuti tutti. Proprio perché provengo da questa storia, entrata talmente in profondità nella mia vita che è diventata poi il mio lavoro principale, che sento l’esigenza di condividere con voi alcune riflessioni riguardo il ruolo del volontariato e in particolare il ruolo del volontariato nel nostro territorio. 
L’Italia è un paese strano, pieno di ricchezze e peculiarità. 
Sappiamo di certo che questo nostro mondo, quello del no profit e del volontariato italiano, è composto circa 400.000 organizzazioni: tra associazioni, cooperative, fondazioni, gruppi.  Sono  4 milioni e 700mila l’esercito disarmato di volontarie e volontari, persone che dedicano gratuitamente tempo, energie e risorse personali a servizio di una causa e della comunità.Gli ambiti sono tra i più variegati: cultura, sport, solidarietà internazionale, tutela dell’ambiente, diritti civile e sociali, educazione, inclusione sociale e pace…  Insomma con queste cifre, tra le più importanti d’Europa, dovremmo essere un Paese con un senso civico altissimo, capace di fare comunità, che riesce a valorizzare il patrimonio ambientale e culturale dei propri territori, che promuove partecipazione e tutela i Beni Comuni, un Paese giusto, aperto alle diversità e al mondo promuovendo pace e solidarietà tra i popoli. Invece in Europa siamo quelli con il più alto tasso di evasione fiscale, abbiamo tra le percentuali più alte di corruzione e cementificazione del territorio, abbiamo la forbice delle diseguaglianze ogni anno più ampia, e se non bastasse siamo i primi esportatori al mondo di armi leggere nelle zone di guerra del medio-oriente e del Nord Africa. “Un modo tutto nostro di aiutarli a casa loro” per promuovere pace e solidarietà tra i popoli. 
Sullo sfondo si affaccia in maniera prepotente un populismo che con il pretesto della sacrosanta lotta per la legalità e contro i privilegi ha “sdoganato” linguaggi e comportamenti superficiali e razzisti, che non tengono conto della complessità delle cause e soprattutto delle responsabilità. Si fomenta l’odio “tra le sfortune”: Nord contro Sud, veri Italiani contro gli stranieri, persone con disabilità contro gli anziani, giovani contro adulti.


Anche sul nostro territorio le contraddizioni non sono meno forti.
Molti, in questi giorni, plaudiranno il vostro operato, perché chi può essere contro la solidarietà e il volontariato? Chi non si commuove davanti a un bambino che chiede aiuto, chi non è per l’ambiente? Chi non vuole l’inclusione sociale di tutte quelle categorie a rischio di emarginazione?
Il pericolo che corriamo è quello di essere al fianco di coloro che hanno bisogno solo quando questi ci ispirano tenerezza e simpatia:  finché stanno remissivi, buoni e rassegnati ad esprimere gratitudine nei confronti di chi li aiuta a sopravvivere. Ma non appena si organizzano affinché sia restituita loro giustizia e nel momento in cui protestano e pretendono il riconoscimento dei loro diritti, che altri vorrebbero elargire come elemosina, non sono più così tanto amati e nell'opinione dei filantropi e di molti benefattori si trasformano in persone scomode, pericolose violente, criminali. Allora l’azione volontaria perde quella potenzialità rivoluzionaria che è quella che si gioca nell’incontro, nel riconoscimento di dignità e unicità, nel riparare un torto e nel restituire giustizia. Si svilisce in un atto di compiacimento che di nuovo stabilisce una relazione gerarchica, marca una differenza tra chi da e chi riceve, definisce le posizioni sociali, mantenendo di fatto lo stato delle cose. Diventa un aiuto selettivo a chi è rimasto indietro nel gioco ad eliminazione della competizione liberista, ma questo intervento

benché fatto in buona fede, non cambia le regole di questo gioco spietato.
A Bracciano abbiamo una ricchezza sociale fatta da decine di associazioni, centinaia di cittadini e cittadine che s’impegnano a servizio di una causa, gruppi culturali, ambientali, associazioni educative, gruppi spontanei che ripuliscono le strade e i giardini. E’ un patrimonio di energie incredibili! ma quando depredano i Beni Comuni (l’acqua a Bracciano da pubblica passerà ad ACEA SpA!), cementificano, chiudono gli spazi di democrazia e partecipazione, progettano apertamente di fare affari a Bracciano con i rifiuti di Roma e del Lazio, spesso questa risorsa sembra essere assente.  E’ come se mancasse un legame tra la ricchezza preziosa nel lavorare gratuitamente per qualcosa, giocandosi in prima persona la relazione e una visione di comunità più ampia; una connessione con quello che semplicemente possiamo chiamare la dimensione politica, intesa in senso aristotelico come amministrazione della città.
Sono cresciuto con l’idea che fare volontariato e occuparsi del sociale significa fare politica e credo fortemente che è vero anche il contrario. C’è bisogno di persone che credono che occuparsi politica è come fare volontariato. Altrimenti, come avviene di solito, questo spazio è occupato da altri che magari hanno interessi poco trasparenti, persone senza scrupoli che farebbero di tutto per avere un piccolo potere, bravi imbonitori spesso legati ai poteri forti.  
Don Lorenzo Milani, mio costante punto di rifermento in diverse stagione della mia vita,  affermava che “conoscere i ragazzi dei poveri e amare la politica è tutt’uno. Non si può amare creature segnate da leggi ingiuste e non volere leggi migliori.”
Conosco bene quante energie costa il vostro impegno e quanto questo è dentro le sofferenze di questo tempo. Al contempo, non credo sia più possibile oggi essere fuori dall’agenda politica del territoriodella nostra città. Sono consapevole che è un’agenda scomoda, fatta di conflitti, scelte difficili, posizioni da prendere, battaglie da combattere, ma che è assolutamente necessario che questa agenda contribuiate anche voi a scriverla, con quella stessa mano capace di riconoscere dignità, restituire giustizia, esprimere sincera solidarietà.
Nella speranza di aver dato un piccolo contributo al dibattito di questi giorni, vi abbraccio augurandovi 
Buon lavoro e Buona Festa!


Massimo Guitarrini
Bracciano Bene Comune 
Bracciano, 10 Settembre 2015

VE LO AVEVAMO DETTO...

INTERVENTO BRACCIANO BENE COMUNE
CONSIGLIO COMUNALE SU BILANCIO PREVISIONE 2015

“Nella redazione di un  bilancio pubblico bisogna rispettare, per legge, i principi di Unità, Universalità, Integrità, Pareggio finanziario, Pubblicità e infine il non meno importante quello di  Veridicità e di Attendibilità. Questi ultimi due sono principi basilari, che devono essere sostenuti da analisi riferite ad un adeguato arco di tempo o, in mancanza, da altri idonei parametri di riferimento; è redatto con  prudenza e in accordo a stime quanto più possibili vicine alla realtà. Avremmo molto da obiettare su molti di questi principi; ma proprio quello che  ci preoccupa in maniera particolare, rispetto al Bilancio preventivo 2015 sono proprio quelli della Veridicità e Attendibilità.

E’ un bilancio che, ci rendiamo conto, viene fortemente condizionato dalla gestione disastrosa della Bracciano Ambiente, da un crack di dimensioni immense. Che non cade tra capo e collo a causa di una disgrazia imprevedibile, per uno tsunami imprevisto e repentino: lo avete costruito con cura voi questo disastro, affidandovi ad una dirigenza della BA del tutto inadeguata, specialmente nella persona del suo Presidente – peraltro rinviato a giudizio, come si apprende oggi dalla stampa –  e con scelte politiche, di cui è tutta vostra la responsabilità, sbagliate nelle premesse e nel disegno complessivo

VE LO AVEVAMO DETTO, NOI DI BBC, VI AVEVAMO SOLLECITATO A CAMBIARE RADICALMENTE I VOSTRI PIANI, PENA IL FALLIMENTO DELLA SOCIETA’ ED IL LICENZIAMENTO DI 80 DIPENDENTI. 

Andateglielo a dire a Renzi, ora!!

SU QUESTE QUESTIONI SI DIMISE ELENA CARONE, ALLORA VICE SINDACO, ROMPESTE CON LA SINISTRA 
E SU QUESTE QUESTIONI, NON LE SOLE, E’ NATA BRACCIANO BENE COMUNE.

Avete basato tutto sulla convinzione che la raccolta differenziata avrebbe tardato a decollare; quindi tanti rifiuti a Cupinoro, e vita lunga con mega impianti TMB (Trattamento Meccanico Biologico); avete richiesto allargamenti del bacino, continuando imperterriti a conferire rifiuti non adeguatamente trattati: avete aggirato le leggi più volte, per l’illegittimità del sito, per l’irregolarità
dei lavori avviati e poi frettolosamente sospesi, ora per la presunta l’illegalità del conferimento di rifiuti falsamente trattati, di fatto indifferenziati !
E invece le leggi europee, quelle italiane, i processi virtuosi – che pure se lentamente hanno continuato a procedere – hanno bloccato i vostri piani sbagliati e scellerati!
Siamo al crack, e questo bilancio – come anche si evince dalla relazione dei revisori dei conti – vi costringe ad arrampicarvi sugli specchi per immaginare entrate esterne che coprano questi buchi.
ALTRO CHE VERIDICITA’ E ATTENDIBILITA’.
Anche soltanto per questa unica ragione si deve votare contro questo bilancio.
Il Sindaco voleva passare alla storia come il grande amministratore di questo Comune, capace, intelligente, portatore di progresso: passerà alla storia come l’affossatore di una società pubblica, la BA, che poteva essere attualizzata e in parte riconvertita, e di Bracciano!
Chi approverà questo bilancio si renderà, fino all’ultimo atto, complice di questo fallimento politico-amministrativo. 

Abbiamo letto la documentazione inviataci relativa all’approvazione del Bilancio preventivo 2015 e per usare un eufemismo abbiamo riscontrato diverse anomalie e, in particolare, che ci sembra che si evidenzi una situazione molto preoccupante sia sul piano economico che politico.

Il prima cosa che abbiamo riscontrato è la mancata dichiarazione dei responsabili dei servizi circa la sussistenza delle passività e il mancato rilascio della certificazione dal parte dell’Area Economica. Tanto è che si procede per “stima” da parte del Collegio dei Revisori di 1.281.082,30 € e nella relazione, invita il Segretario Comunale ad acquisire i relativi attestazioni per verificare o meno debiti fuori bilancio che possono impedire il mantenimento degli equilibri economici.
Poi c’è l’anomalia più grande che è quella delle partecipate:
  • Quella del Consorzio Coifal insieme al Comune di Gaeta per opzionare la licenza della Farmacia Comunale mediante l’affidamento del servizio ad una società pubblico/privata. L’Organo di revisione definisce “pittoresca” la fase di start up, un businness plan che non rispetta i criteri di efficacia e efficienza e il vecchio vizio di non istituire il Controllo Analogo senza dare un sostanziale indirizzo al Consorzio. Insomma dove e con chi ci avete messo?
  • Le vicissitudini della Bracciano Ambiente sono sotto l’occhio di tutti. Siamo appesi al fragile filo del Tribunale di Civitavecchia circa l’ammissibilità o meno di concordato preventivo.  Siamo appesi al filo della Regione che forse rende esecutivo il DGR 370 il contributo di 4.039.870.  Pesa la sentenza della Corte dei Conti da un giudizio gravissimo sulla gestione della Bracciano Ambiente.
Dobbiamo dire che, a noi, non ce lo doveva dire la  Corte dei Conti che il giocattolo si sarebbe prima o poi rotto.

Le situazioni complesse come quella di una discarica non possono essere gestite senza che ci sia intorno un consenso e una reale partecipazione dei cittadini. Cosa che è mancata dalle tutte le gestioni di quel sito. 
Su Cupinoro negli ultimi anni si è scatenato di tutto: Manifestazioni di piazza (mai viste a Bracciano), scioperi della fame, indagini della procura, rinvii a giudizio, licenziamenti, rischio altissimo di fallimento e ora l’ultimo pesante atto: la sentenza della Corte dei Conti che condanna, in primo grado, il Sindaco come amministratore unico per danno erariale. In tutto questo inferno non c’è stata una volta sola che questa amministrazione ha condiviso con la cittadinanza questi temi.  Un Consiglio Comunale aperto ai cittadini, lo abbiamo chiesto più volte,  in cui chiunque nel rispetto di tutti potesse proporre, dire la propria, chiedere spiegazioni e decidere insieme il futuro di questo territorio. Avevamo chiesto in tempi non sospetti che venisse istituito un Comitato di Trasparenza e Partecipazione e siamo stati purtroppo inascoltati.

Il vostro silenzio è stato ed è assordante.

Come fate a non capire che l’antidoto più efficace all’antipolitica è un nuovo modello di democrazia partecipativa?

 E’ attraverso il coraggio del confronto leale che si disinnescano le spinte populiste. Invece ancora adesso, continuate con la narrazione dell’uomo solo al comando, purtroppo, oggi vittima di se stesso.

SIETE CORRESPONSABILI DELL'IMBARBARIMENTO DEL DIBATTITO POLITICO SUL TERRITORIO!

Il Sindaco dal mio punto di vista ha ragione quando dice che non può essere il parafulmine delle nefandezze di questa amministrazione. Infatti ci sono 11 persone obbedienti, che hanno votato ogni singolo provvedimento sulla Bracciano Ambiente e che parafrasando De André: anche se vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti politicamente.

Per cui se si allontanasse il Sindaco Sala,
dovreste per coerenza dimettervi tutti!

La cosa per noi è chiara: che finisca il prima possibile questa esperienza politica che abbiamo più volte definito scellerata e che si dia di nuovo spazio alla politica con la P maiuscola, in cui ci si confronti, non sui temi giudiziari, ma sugli interessi concreti dei cittadini, i Beni Comuni, la Partecipazione e il futuro economico del nostro territorio. Che si dia al più presto la parola ai cittadini attraverso il voto subito! "
Per Bracciano Bene Comune
Il Consigliere Massimo Guitarrini

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